Internet in CINA

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INTERNET ti cura…

Recentemente, Chen aveva mal di schiena e aveva una consultazione on line con un medico al Guangdong Internet Hospital, che è gestito dall’Ospedale del Popolo, secondo della provincia del Guangdong. “Mi hanno prescritto farmaci on-line, che ho potuto comprare subito (in farmacia),” dice.” In precedenza, ci sono voluti quattro ore per vedere un medico, ma ora l’intero processo richiede meno di 10 minuti.”

Chen è tra un numero crescente di pazienti che beneficiano di servizi medici on-line in piena espansione in Cina. Le aziende tecnologiche si stanno affrettando a rivoluzionare il settore grazie alla partnership con ospedali pubblici e l’acquisizione di quelle private.

Decine di ospedali Internet stanno spuntando in tutta la Cina, alimentato da un forte sostegno da parte dei governi locali.

Alibaba Group Holding Ltd, Tencent Holdings Ltd e una serie di start-up stanno tutti tenendo d’occhio questi sviluppi.

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OLTREPO pavese a rischio !

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UN OMBRA INCOMBE SULL’ OLTREPO PAVESE

No Inceneritore Retorbido

Da oltre un anno ormai, Retorbido e tutti i comuni limitrofi dicono No a questo inceneritore che vogliono costruire nell’ area ex Valdata. Ora è giunto il momento di far sentire la voce della gente di queste terre a chi vuole costruire questo impianto in un territorio vocato all’agricoltura ed alla produzione di vini pregiati: la salute delle persone non si può comprare, ci vogliono risposte e fatti concreti dalla Regione per dare ai nostri figli un futuro a colori e non color grigio fumo.

Non puoi mancare…

MANIFESTAZIONE
NO INCENERITORE
22 maggio 2016 / ore 16:30
Retorbido

Nello splendido Oltrepò Pavese, vogliono costruire, all’ex fornace Valdata, un inceneritore per lo smaltimento di pneumatici, che porterebbe solo gravi danni alla salute e all’ambiente.
I Pneumatici Fuori Uso (PFU), infatti, sono un tipo molto particolare di rifiuto e – come scrive in un articolo su un quotidiano locale l’Ing. Michele Pesci, incaricato da uno dei Comuni dell’Oltrepò Pavese di esaminare la documentazione secretata relativa a tale impianto – un inceneritore basato sulla pirolisi a caldo “è una specie di raffineria che trasforma i pneumatici in carbone e olio pesante consumando metano”.
oltrepoSecondo l’ingegnere, questo tipo di impianti non dovrebbero trattare più di 5 tonnellate di rifiuti al giorno, mentre secondo il progetto della Società Italiana Energetica Tire, presentato in Regione Lombardia il 4 novembre 2014, ne verranno trattati ben 100, per un totale di 32.000 tonnellate l’anno!

Zone Oltrepo Coinvolte dall inceneritore

L’impianto andrebbe a minare profondamente, oltre alla salute dei cittadini (sappiamo bene che il carbone è responsabile, nel caso della centrale di Civitavecchia, di una vera ecatombe fra gli abitanti), l’economia agricola e rurale, nonché turistica e termale della zona.

Inoltre, il valore degli immobili immediatamente crollerebbe, perfino nel vicino Comune di Voghera, per non parlare dei terreni edificabili, per i quali la richiesta sarebbe ridotta al lumicino. Anche per i terreni agrari si prevede un crollo di almeno il 25% del valore, oltre  al valore dei loro prodotti. Insomma, un’intera economia verrebbe messa letteralmente in ginocchio, sarebbe un vero colpo da KO!

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VARIAZIONI CLIMATICHE e CRISI ENERGETICA

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CRISI ENERGETICA in VENEZUELA

Caracas, 25 aprile 2016 -Il Venezuela ha implementato nuove misure di risparmio di energia elettrica il Lunedi in risposta ad una grave siccità che ha fortemente limitato la capacità di generazione di dighe idroelettriche del paese.

A partire da questa settimana, il governo centrale inizierà a razionare energia elettrica a livello nazionale con l’eccezione di Vargas, Nueva Esparta e il distretto della capitale Caracas, l’introduzione tutti i giorni di sospensioni fino a quattro ore di servizio elettrico, che varieranno in base al giorno e regione.

Non ci saranno sospensioni tra le ore 20:00 e 12:00.

Il piano ha lo scopo di arrestare i livelli dell’acqua in declino nel serbatoio Guri nello stato di Bolivar orientale, che fornisce circa il 70% dell’elettricità del paese.

Le misure sono previste per una durata di 40 giorni o fino a quando iniziera’ la stagione delle piogge.

Il Venezuela sta attualmente soffrendo la peggiore siccità dal 1969, che si ritiene essere causata dall’effetto El Niño ed accentuata dai cambiamenti climatici.

All’inizio di questo mese, il governo venezuelano ha presentato ulteriori misure di risparmio energetico, tra cui l’istituzione di una settimana lavorativa di quattro giorni e annunciando il cambiamento di una mezz’ora, come fuso orario legale che entrerà in vigore il 1 ° maggio.

Secondo il governo, le nuove misure hanno gia’ salvato con successo 400 megawatt di energia in marzo e hanno impedito un calo 22 centimetri nella diga idroelettrica Guri.

27 Aprile 1993: lutto nel calcio internazionale

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Disastro aereo dello Zambia

Incidente aereo che si verificò nel tardo pomeriggio del 27 aprile 1993 quando un aereo dell’aeronautica militare zambiana si inabissò nell’oceano Atlantico circa 500 metri al largo della vicina Libreville, in Gabon. L’aereo trasportava gran parte della nazionale di calcio zambiana, diretta a Dakar per un incontro con il Senegal valevole per le qualificazioni al campionato mondiale di calcio 1994. Tutti i 25 passeggeri e i 5 membri dell’equipaggio perirono nell’incidente. Un’inchiesta gabonese sull’incidente concluse che il pilota spense il motore sbagliato dopo un incendio. L’indagine scoprì che la stanchezza del pilota e un errore della strumentazione di bordo contribuirono all’incidente.\

Il volo era stato preparato dalla Zambian Air Force in maniera particolare per la nazionale zambiana. Il viaggio era stato programmato con tre scali tecnici per il rifornimento; il primo a Brazzaville, in Congo, il secondo a Libreville, in Gabon e il terzo ad Abidjan, in Costa d’Avorio.

Durante il primo scalo a Brazzaville fu trovato il problema al motore. Nonostante questo, il volo continuò e dopo pochi minuti dall’essere ripartito dal secondo scalo di Libreville il motore sinistro prese fuoco. Il pilota, che aveva già trasportato la squadra da un match alle Mauritius il giorno prima, spense quindi il motore destro, causando la totale perdita di potenza dell’aereo durante il decollo dall’aeroporto di Libreville e la conseguente caduta in mare a 500 metri dalla costa. Un rapporto gabonese sull’accaduto, pubblicato nel 2003, attribuì l’errore del pilota a una luce d’emergenza difettosa e alla stanchezza da parte del pilota stesso.

il volo continuò e dopo pochi minuti dall’essere ripartito dal secondo scalo di Libreville il motore sinistro prese fuoco

L’aeromobile entrò in servizio nel 1975. Rimase fuori servizio cinque mesi dal tardo 1992 fino al 21 aprile 1993. Voli di prova furono eseguiti il 22 aprile e il 26 aprile.
Prima della partenza per il Senegal, dei controlli rilevarono un certo numero di difetti nel motore, ma il volo fu confermato come da programma.

DISASTRO AEREO ZAMBIA C'ERAVAMO TANTO AMATITutti i 30 fra passeggeri e equipaggio, fra cui 18 giocatori, il c.t. della nazionale e lo staff tecnico, perirono nell’incidente.
Il capitano dei “Chipolopolo” e successivamente commissario tecnico della nazionale, Kalusha Bwalya, non era a bordo dello sfortunato volo perché era impegnato nei Paesi Bassi per il PSV Eindhoven e aveva stabilito un viaggio differente per raggiungere i compagni in Senegal e partecipare alla gara. Charles Musonda, a quel tempo in Belgio con l’Anderlecht, si era precedentemente infortunato e non era sul volo. Si salvò pure Bennett Mulwanda Simfukwe, che non fu convocato per l’occasione.

Una campagna per rendere pubblica l’inchiesta gabonese sul disastro fu portata avanti per tutti gli anni 2000. Nel novembre 2003 un’inchiesta preliminare sull’incidente fu pubblicata dal governo gabonese. Nonostante questo i familiari delle vittime continuarono a pressare il governo zambiano a produrre un rapporto sul perché all’aeromobile fu permesso di lasciare lo Zambia. CONTINUA A LEGGERE

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Progetto COPERNICO: arrivano le SENTINELLE

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Progetto COPERNICO

Copernico è il programma di osservazione della Terra più ambizioso fino ad oggi. Esso fornirà informazioni accurate, tempestive e facilmente accessibili per migliorare la gestione dell’ambiente, comprendere e mitigare gli effetti del cambiamento climatico e garantire la sicurezza civile.

Copernico è il nuovo nome per il monitoraggio globale per il programma di sicurezza, precedentemente conosciuto come GMES e Ambiente.

Questa iniziativa è guidata dalla Commissione europea (CE), in collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (ESA).

ESA coordina la consegna dei dati tramite 30 satelliti. La CE, che agisce per conto dell’Unione europea, è responsabile per l’iniziativa globale, stabilendo i requisiti e la gestione dei servizi.

L’ESA sta sviluppando una nuova famiglia di satelliti, chiamati Sentinelle, specificatamente per le esigenze operative del programma Copernico. Le Sentinelle forniranno un unico insieme di osservazioni, a partire dalle immagini radar per tutte le stagioni, giorno e notte da Sentinel-1A, lanciato nel mese di aprile del 2014.

Sentinel-2, lanciato il 23 giugno 2015, è stato progettato per fornire immagini ottiche ad alta risoluzione per i servizi di terra e Sentinel-3 fornirà dati per i servizi relativi al mare e la terra. Sentinel-4 e -5 forniranno i dati per il monitoraggio della composizione atmosferica da orbita geostazionaria e polare, rispettivamente. Sentinel-6 porterà un radar altimetro per misurare l’altezza globale della superficie del mare, soprattutto per l’oceanografia operativa e per studi sul clima. Inoltre, una missione Sentinel-5 Precursore è stata sviluppata per ridurre le lacune di dati tra Envisat, in particolare lo strumento SCIAMACHY, e il lancio di Sentinel-5.
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