IL TELETRASPORTO UMANO È POSSIBILE

1 Comment

Michio KakuSecondo il fisico visionario di fama mondiale Michio Kaku, professore presso la City University di New York, nell’arco di cento anni il teletrasporto diventerà una realtà e i lunghi viaggi (se non per scelta) potrebbero diventare soltanto un ricordo. “Eravamo abituati a ridere quando parlavamo di teletrasporto, però adesso non ridiamo più. Il teletrasporto quantico esiste già, ed entro un decennio potremo teletrasportare la prima molecola“, ha dichiarato il fisico al periodico The Express.

Secondo Kaku, gli essere umani già realizzano qualcosa del genere a livello atomico: il fenomeno è conosciuto come entanglement quantistico e consente interconnessioni tra atomi che possono mandare le loro informazioni ad altri più lontani. CONTINUA A LEGGERE

Categories: Scienza, Tecnologia Tags: Tag:, ,

HOLOPORTATION: il teletrasporto si avvicina !

No Comments

Holoportation è un nuovo tipo di tecnologia di acquisizione 3D che consente ai modelli 3D di alta qualità di persone di ricostruirle in dati compressi e trasmetterle in tutto il mondo in tempo reale.
Se combinato con schermi di realtà miste come HoloLens, questa tecnologia consente agli utenti di vedere, sentire, e interagire con i partecipanti remoti in 3D come se fossero effettivamente presenti nello stesso spazio fisico. Comunicare e interagire con gli utenti remoti diventa naturale come la comunicazione faccia-a-faccia.

Non e’ proprio il teletrasporto come lo abbiamo visto nei telefilms ma ricorda di piu’ la sala OLOGRAFICA delle astronavi serie STAR-TREK e “derivati”

CONTINUA A LEGGERE

MISSIONE DAWN: primi risultati

No Comments

 Missione Dawn

è una missione basata su una sonda senza equipaggio sviluppata dalla NASA per raggiungere ed esaminare il pianeta nano Cerere e l’asteroide Vesta.
Dawn è stata lanciata il 27 settembre 2007.

Il piano, in ordine cronologico, era il seguente:

  • Lancio il 27 settembre 2007
  • Manovra gravitazionale su Marte nel febbraio 2009
  • Arrivo a Vesta nel luglio 2011
  • Partenza da Vesta nel luglio 2012
  • Arrivo Cerere il 6 marzo del 2015
  • Fine missione primaria all’inizio del 2016.

Lancio missione DawnPer viaggiare dalla Terra agli obiettivi ha utilizzato tre motori agli ioni derivati da quelli utilizzati dalla sonda Deep Space 1.
I motori funzionano alternandosi e la sonda procede a spirale.

La sonda è entrata in orbita attorno a Cerere il 6 marzo del 2015 per eseguire osservazioni della superficie. Inizialmente da un’altitudine di 5.900 km, che è stata prima ridotta a 1.300 km i primi cinque mesi e successivamente portata a 700 km per altri cinque mesi.

A distanza di circa un anno, lo spettrometro ”Vir (strumento italiano Visual and Infrared Spectrometer)  ha osservato la presenza di acqua all’interno di Oxo, un cratere di recente formazione, con un diametro di circa 9 chilometri e situato nell’emisfero Nord di Cerere”, ha detto Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell’Inaf. La scoperta, secondo la ricercatrice, ”ribadisce l’importanza di Cerere nel contesto degli scenari di formazione del Sistema solare”.

Grazie ai primi dati dello strumento Grand (Gamma Ray and Neutron Detector) sono state individuate concentrazioni di idrogeno maggiori in prossimita’ dei poli. Poiche’ l’idrogeno e’ il principale costituente dell’acqua, questa informazione rafforza lo scenario della presenza di ghiaccio d’acqua in prossimita’ della superficie nelle regioni polari di Cerere.
I prossimi test dovranno confermarlo e dire che in stato si trova l’acqua, visto che per ora non si sa se sia allo stato liquido o solido.

Ma perche’ questo interesse per il piccolo pianeta nano CERERE (poco piu’ di un asteroide) ?

CONTINUA A LEGGERE

Caronia: Il mistero dei fuochi di Canneto.

No Comments

CANNETO di CARONIA (Sicilia)

Il processo è iniziato nei giorni scorsi e riprenderà l’11 aprile e ci saranno qualcosa come 60 testimoni da sentire solo per la difesa. Intanto lo stesso giudice monocratico di Patti che presiede il dibattimento, ha scarcerato GIUSEPPE PEZZINO, ai domiciliari dal 5 marzo dello scorso anno e con il padre ANTONINO, a piede libero. I due congiunti sono sotto processo con le accuse di svariati episodi di incendio, danneggiamento seguito da incendio, concorso in truffa aggravata e procurato allarme sociale per il mistero dei fuochi di Canneto di Caronia inerenti solo il periodo dell’estate 2014.

I dettagli di questo provvedimento di scarcerazione provvisoria, e sicuramente nei prossimi mesi, gli aggiornamenti del processo in corso, li trovate in questo link

Ma vorrei sottolineare come tutto questo processo si concentri sul periodo 2014, quando nuovi incendi sembrava avessero ripreso a colpire la piccola cittadina siciliana dopo una lunga interruzione di ben 6 anni… infatti gli eventi che hanno reso noto CANNETO di CARONIA nel mondo erano iniziati nel 2003/2004 e si sono interrotti, inspiegabilmente come erano iniziati, nel 2008.

Guardate questo video, con lo speciale trasmesso da VOYAGER nel 2014, quindi a “menti fredde”, che riassume l’accaduto e cerca di insinuare qualche spiegazione piu’ o meno scientifica

CONTINUA A LEGGERE

Castore, Polluce e poi ?

No Comments
Quanti conoscono le mirabolanti imprese del CIRA (Centro italiano di Ricerche Aerospaziali) compiute negli ultimi anni con il progetto USV (Unmanned Space Vehicle)?
Certo, in un paese in cui non si sa che fine abbia fatto l’informazione, dove i media seguono l’onda della falsa politica, dei pettegolezzi di giornali di terzo e quarto ordine, dove il massimo dello scoop sono le feste privee del politico di turno, mi meraviglierebbe che qualcuno sapesse a cosa mi riferisco….

Comunque:11 aprile 2010. Ha compiuto con successo la sua seconda missione l’USV, il velivolo aerospaziale senza pilota del CIRA, il primo al mondo nel quale si è cercato di utilizzare una forma aeronautica per indagare una parte delle traiettorie di rientro dallo spazio.

Protagonista di questa missione il velivolo “Polluce”, secondo esemplare di USV realizzato dal CIRA con il contributo di importanti industrie nazionali del settore, così come il gemello “Castore”, che ha compiuto la sua missione nel febbraio 2007 (vd: http://stratocat.com.ar/fichas-e/2007/TOR-20070224.htm)

POLLUCE

CASTORE

Il lancio e’ avvenuto alle ore 8:45 dall’Aeroporto di Arbatax-Tortolì in Sardegna, nei pressi del Poligono Interforze di Salto di Quirra (PISQ). La missione si e’ conclusa alle ore 11:20 con l’ammaraggio dell’USV, in una zona di mare isolata e controllata dal PISQ. Il recupero del velivolo, e’ avvenuto ad opera della nave Tavolara della Marina Militare.

Nelle prime ore del mattino e’ stato gonfiato (con 340.000 metri cubi di elio) il pallone stratosferico che ha portato il velivolo, privo di motore, alla quota stabilita di 24 km. Successivamente, Polluce e’ stato sganciato ed ha accelerato in caduta fino ad una velocità di 1,2 Mach.
La parte piu’ importante della missione, ovvero la fase sperimentale vera e propria, e’ durata 140 secondi durante i quali il velivolo, grazie alle tecnologie del volo e alle leggi di controllo autonome messe a punto nell’ambito del programma USV, ha compiuto una serie di operazioni estremamente complesse tra cui: una manovra di richiamata (piu’ lunga rispetto a quella effettuata durante il primo lancio), una manovra a velocità costante ed assetto variabile definita ‘alfa-sweep’, e due virate con manovre latero-direzionali. Un’ultima manovra di richiamata ha portato al rallentamento del velivolo fino ad una velocità prossima a Mach 0,2 (circa 250 km/h), consentendo, così, l’utilizzo di un paracadute convenzionale fino all’ammaraggio.

L’esperienza operativa maturata con il primo lancio, così come l’analisi dei dati raccolti hanno consentito, dunque, non solo di realizzare un velivolo piu’ avanzato rispetto al precedente, ma anche di progettare una seconda missione piu’ complessa, sia dal punto di vista delle velocità da raggiungere, che delle manovre da effettuare.

I milioni di dati raccolti durante la missione saranno ora studiati e analizzati dal CIRA. Le prossime settimane consentiranno di esplorare la valenza scientifica e tecnologica della missione capitalizzando tutti i risultati raggiunti.

Obiettivo di questa missione era l’acquisizione di dati relativi al volo transonico, fase particolarmente critica e meritevole di ulteriori approfondimenti, e supersonico di un veicolo piu’ affusolato degli attuali sistemi di rientro. Nei prossimi anni, si prevede di realizzare laboratori volanti ancora piu’ sofisticati, per lo studio delle complesse fasi del volo ipersonico (5000-6000 km/h) in atmosfera e di rientro dallo spazio per mettere a punto alcune delle principali tecnologie e metodologie che consentiranno alle nostre industrie di sviluppare i futuri velivoli spaziali e transatmosferici in grado di ridurre notevolmente il tempo di collegamento tra diversi continenti.

La presenza a bordo di due ‘passeggeri’ ha rappresentato un altro elemento caratterizzante di questa seconda missione. Si tratta di due esperimenti: uno proposto da una PMI campana, Strago Ricerche, basato sull’uso di tecnologia MEMS (sistemi elettromeccanici miniaturizzati) per la misurazione delle accelerazioni caratteristiche del volo fino all’ammaraggio; l’altro, ideato da alcune scuole medie superiori della Puglia, finalizzato alla rilevazione dell’opacità dell’atmosfera collegata alla presenza di aerosol.

Al successo del programma e di questa missione hanno contribuito, oltre ai laboratori di ricerca del CIRA, le principali aziende italiane del settore in fase di progettazione e realizzazione dei velivoli, diversi enti e istituzioni, quali ENAC/ENAV, Aeronautica Militare, Marina militare, ESA, ASI, per la fase operativa. Il tutto con l’azione di coordinamento tecnico-gestionale e supervisione operativa svolta dall’Ufficio Sistemi Spaziali del CIRA guidato dal Program Manager USV, Gennaro Russo.

“Il volo di Polluce – ha detto il presidente del CIRA, Enrico Saggese – rappresenta un importante passo avanti nelle ricerche per la realizzazione di nuovi sistemi di rientro automatici che in futuro porteranno alla realizzazione di shuttle di seconda generazione, con capacità di manovra ad altissima velocità e di atterraggio completamente autonomo”.
“La strategia del CIRA di investire su questo tipo di ricerche – ha aggiunto Saggese – si e’ dimostrata vincente anche per le analogie con studi simili avviati dall’Agenzia Spaziale Europea per i sistemi di rientro automatici, rispetto ai quali il CIRA, con questa missione, si pone in una posizione di assoluto rilievo”.

“Dopo l’esperienza di Castore, – ha detto il responsabile del Programma USV, Gennaro Russo – quella di Polluce va ad arricchire le competenze consolidate che il CIRA da circa un decennio sta accumulando nel settore dei futuri sistemi ipersonici e di rientro spaziale. Avvicinare l’aeronautica allo spazio e’ l’obiettivo principe del programma USV, che punta ad utilizzare in ambito spaziale velivoli a piu’ alta efficienza aerodinamica”.
“Il futuro del programma – ha concluso Russo – riguarda una ulteriore missione con Polluce per poter raggiungere una velocità massima prossima a Mach 2. Nel frattempo si sta studiando un altro velivolo capace di realizzare un volo a Mach 8 (circa 10000 km/ora) che dovrebbe volare entro 3 o 4 anni”.

QUANTI MILIONI DI ERUO  per arrivare a 24 Km ???
…dobbiamo anche esaltarci ?

Forse è davvero un successo, anche se non riesco a capirne la portata… ma se è così perche’ i media non danno spazio a queste informazioni ? Il progetto ed i test continuano da diversi anni… e per altri anni ancora, con finanziamenti pubblici… NON SAREBBE GIUSTO CONOSCERE E CONDIVIDERE MAGGIORMENTE I SUCCESSI OLTRE CHE LE SPESE ?

Almeno gli “originali” Castore e Polluce parteciparono alla ricerca del VELLO D’ORO !

Categories: Scienza