Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Notizia di questi giorni: Latte contaminato per fare formaggio...
A voi ogni commento in proposito, ma vorrei sottolineare questo aspetto: "..la Regione, considerato il perdurare della problematica aflatossine nel latte, che si sta prolungando ben oltre il teatro temporale ragionevolmente prevedibile, con la unità operativa di Veterinaria ha ritenuto di convocare già oggi nella sede della Regione Lombardia, alla presenza dell'assessore all'Agricoltura Gianni Fava, un incontro per presentare il nuovo Piano di gestione straordinaria emergenza aflatossine"
Da cui si evince che siamo in emergenza e soprattutto che qualcuno ha deciso che ci fosse un TEATRO TEMPORALE RAGIONEVOLMENTE PREVEDIBILE che abbiamo superato !!!
Per capire la gravita' di queste due affermazioni vi prego di aprire una parentesi di approfondimento su questo link (bastano le prime righe per allarmarsi opportunamente).
A questo punto quale altro commento ?
Nel frattempo, ecco l’elenco dei prodotti alimentari ritirati dal mercato europeo dall’11 al 15 gennaio 2010.. IN UNA SOLA SETTIMANA!!!
- Aflatossine in mandorle dolci provenienteti dall’Australia
Aflatossine in arachidi sbucciate dall’Argentina- Ocratossina in peperoni secchi provenienti dal Perù
- Organismo geneticamente modificato non autorizzato in semi di lino da Canada
- Aflatossine in fichi secchi provenienti dalla Turchia Diossine e PCB in sardine congelate provenenti dalla Francia
- Mercurio (in filetti di pesce spada congelato dalla Spagna pesce
- Streptomicina non autorizzato nel miele dal Messico
- Aflatossine in mandorle provenienti dagli Stati Uniti
- Colorante non autorizzato Rhodamine B e Orange II in peperoncinoMancanza di etichettatura per i fichi secchi provenienti dalla Turchia
- Aflatossine in arachidi tostate in guscio provenienti dalla Cina
- Frammenti di vetro nella maionese dalla Polonia
- Aflatossine in arachidi provenienti dalla Cina
- Focolaio di infezione sospetta (da istamina) causato da tonno fresco dello Sri Lanka
- Migrazione di cromo e nichel da pezzi ricambio robot cucina importato dalla Turchia
- Topo morto in fagiolini congelati provenienti dal Belgio
- Aflatossine in arachidi dall’Egitto
- Mercurio in filetti verdesca congelati spagnoli
- Aflatossine in nocciole sgusciate dalla Turchia
- Aflatossine in mandorle tostate e salate importate da Stati Uniti
- Elevata presenza di Enterobacteriaceae in semi di sesamo indianiParassitarie in carpe dalla Lituania
- Aflatossinein arachidi da Argentina
- Salmonella in farina di pesce dalla Lettonia
- Aflatossine in granella di arachidi provenienti da Argentina
(SEGUE...)
Se volete approfondire meglio l'argomento e conoscere altre micotossine leggete qui
Come in molti Paesi di tradizione cattolica, la festa del papà viene festeggiata il giorno di San Giuseppe, padre di Gesù, sposo della Beata Vergine Maria, simbolo di umiltà e dedizione. Nel Martirologio Romano, 19 marzo, n. 1:« Solennità di San Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia. »
La Solennità di San Giuseppe sposo della Beata Vergine Maria, patrono della Chiesa universale è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 19 marzo.
I primi a celebrarla furono monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399.
Venne infine promossa dagli interventi dei papi Sisto IV e Pio V, ed estesa a tutta la Chiesa nel 1621 da Gregorio XV.
Fino al 1977 il giorno in cui la Chiesa celebra San Giuseppe era considerato in Italia festivo anche agli effetti civili, ma ciò venne eliminato con la legge n. 54 del 5 marzo 1977.
In Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, questo giorno è festivo agli effetti civili.
In Italia sono stati presentati nel 2008 alcuni disegni di legge per il ripristino delle festività soppresse agli effetti civili: San Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, Santi Pietro e Paolo e il Lunedì di Pentecoste.
San Giuseppe, in quanto archetipo del padre , nella tradizione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. In accordo con ciò, in alcune zone della Sicilia, il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo. In altre aree la festa coincide con la festa di fine inverno: come riti propiziatori, si brucia l'incolto sui campi da lavorare e sulle piazze si accendono falò da superare con un balzo.
Il dolce tipico della festa ha varianti regionali ma per lo più a base di creme e/o marmellate, con impasto simile a quelle dei bignè o dei krapfen.
Esemplare è il dolce napoletano, che prende il nome di zeppola di San Giuseppe. Secondo la tradizione, infatti, dopo la fuga in Egitto, con Maria e Gesù, San Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera. Sono realizzate con pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, e possono essere fritte o al forno; al di sopra viene posta di norma crema pasticcera e marmellata di amarene.
Nell'Italia del nord, invece, dolce tipico della festività è la Raviola (piccolo involucro di pasta frolla o pasta di ciambella richiuso sopra una cucchiaiata di marmellata, crema o altro ripieno, poi cotta al forno o fritta). A Trebbo di Reno in provincia di Bologna si tiene ogni anno nella terza domenica del mese di Marzo, la Tradizionale e multicentenaria "Festa della Raviola" che prevede sia riti religiosi che manifestazioni che richiamano al paese, parenti, visitatori e turisti. Infine, in alcune regioni del centro Italia (soprattutto Toscana, Umbria e Lazio) sono diffusi dei dolcetti, sempre fritti, a base di riso cotto nel latte a cui si aggiungono a piacere vin santo, uva passa o canditi e che vengono chiamati frittelle.Dolci a base di riso, noti come zeppole di riso o crispelle di riso, sono comune anche in Sicilia.
Per chi ha la fortuna di poter vivere in Sicilia in questi giorni, ecco un CALENDARIO delle feste.
Per la festà del papà (19.03.2012),
Giacomo Poretti (il 'GIACOMO' del famoso trio comico ALDO-GIOVANNI-GIACOMO), ha scritto questo bellissimo post apparso sul sito della stampa, !! TANTO VERO QUANTO DIVERTENTE !!
GIACOMO PORETTI - MILANO Fare il papà non e' facile, ci si sente strani, in imbarazzo. E poi i figli fanno domande difficili. E' più facile fare lo zio e il nonno. E' più facile fare il premier che fare il papà. Anche l'astronauta e' più facile da fare, arrivo persino a dire che e' più facile fare l'amico che fare il papà! I papà moderni e quelli di una volta sono molto diversi tra di loro, ma in una cosa si assomigliano: nel non voler togliere spazio al ruolo delle madri, consapevoli che certe cose, quali sostituzione di pannolini, preparazioni di pappe, tattiche e procedure per arginare le colichette, siano meglio svolte dalle mamme; loro, i papà, si mettono umilmente da parte. Quando nasce un figlio, in genere, per i primi anni di vita il papà non si fa molto vedere, non e' molto coinvolto nel processo di crescita e di educazione dei pargoli; nei primi due anni di vita o forse anche tre, i papà si dedicano al loro lavoro dalle 7 del mattino fino alle 21-21,30. Quando rientrano vanno a dormire fino alle 6,58 del giorno dopo. Alcuni padri vedono il loro figlio per la prima volta quando lo portano a scuola il primo giorno delle elementari. Io ho avuto un papà di una volta, di quelli antichi. Io ho avuto un solo papà, ai figli moderni ne possono capitare anche 2 o 3. I papà di adesso sono diversi da quelli di una volta, intanto quelli moderni giocano a tennis, sanno sciare, vanno in mountain bike, di mestiere fanno l'interior designer, collezionano Rolex degli Anni 50, fingono di sapere come investire il loro patrimonio, alla domenica portano la famiglia al ristorante 2 stelle Michelin dove lo chef cucina le lasagne molecolari; il pasto finisce con la nonna che si lamenta e dice che sono più buone le sue. I papà di una volta giocavano a briscola, quasi tutti lavoravano in fabbrica, dove andavano con bicicletta, e se per caso si bucava una ruota la aggiustavano loro; di soldi non ne avevano, così non sbagliavano investimenti, la domenica si mangiavano le lasagne cucinate dalla mamma e la nonna si lamentava sotto voce dicendo che le sue erano più buone. I papà moderni ti portano in vacanza due settimane in Patagonia e due settimane in barca ai Caraibi, perché ai bambini bisogna fargli fare un po' di mare e un po' di montagna. I papà moderni devono lavorare 12-14 ore al giorno per 11 mesi l'anno perché devono pagare lo skipper del catamarano e le tute anti-assideramento usate in Patagonia, perché loro, i papà moderni, in Patagonia ti portano in bassa stagione per risparmiare, solo che lì e' inverno polare. I papà di una volta il mare lo vedevano solo quando andavano a trovare i figli alla colonia marina di Pietra Ligure: due domeniche al mese; la nonna si lamentava sempre e diceva che secondo lei il mare di Pinarella di Cervia, che aveva visto in cartolina, era più bello. Il mio papà il resto della vacanza lo usava per imbiancare la casa, riparare le tapparelle e giocare a carte alla bocciofila Combattenti e Reduci; la nonna diceva che il nonno era più bravo del papà a giocare a briscola. I papà moderni lavorano tanto e regalano ai figli l'iPhone. Se i figli dei papà moderni non telefonano quattro volte al giorno, non mandano una mail, non inviano un filmato della lezione di judo e non twittano al papi prima e dopo i pasti, i papà moderni si preoccupano e vanno dallo psicologo perché non riescono ad avere un buon rapporto con i loro figli. I papà di una volta,se arrivava il vicino a dirgli che era arrivata una telefonata per loro, chiedevano preoccupati se era morta la nonna. Ai papà di una volta se gli arrivavano due telefonate in un anno erano autorizzati a vantarsi un pochino, e in mensa gli facevano un brindisi. Alla terza telefonata la nonna si lamentava e diceva che si era persa la virtù del silenzio. Quando i papà moderni accompagnano i figli alla partita di calcio del sabato pomeriggio, riescono a litigare con l'arbitro, con l'allenatore e con i papà della squadra avversaria; i sabati che il figlio perde litigano anche con il magazziniere, con il posteggiatore, con il figlio stesso e con la moglie e la nonna poi a casa. Un sabato la mia squadra ha perso il derby contro il Busto Garolfo, mio papà e' stato zitto fino a casa, poi ha trangugiato un Fernet Branca, ha acceso una nazionale senza filtro e mi ha detto: "Allenati a palleggiare e a tirare le punizioni, storia e matematica li farai la settimana prossima". I papà moderni quando un figlio torna da scuola con un 4, denunciano il professore per mobbing. I papà di una volta, se tornavi a casa con una nota da firmare, loro scrivevano sul diario "bravo prof, raddrizzi la schiena a questi invertebrati". I papà moderni portano i figli a fare magic jumping buttandosi dai ponti dell'autostrada per 250 metri, ma se devono fare le condoglianze alla vicina a cui e' morto il marito si cagano sotto. I papà moderni ti spiegano come si usano le applicazioni su iPhone tipo Shazam o iTorcia, ma non sanno che differenza c'e' tra un uovo per fare la carbonara e uno da cui nasce un pulcino. I papà moderni ti spiegano la differenza tra musica lounge, tecno e ambient, ma non sanno cantarti "Che gelida manina se la lasci riscaldar..." della Bohe'me . Mio papà, quando andava alla cena dei coscritti, tornava alticcio, come tutti i coscritti, apriva la porta di casa e attaccava l'aria del tenore. La mamma, trattenendo il riso, fingeva di essere la Mimì dell'opera e lasciava paziente che il suo Rodolfo si smarrisse tra le ottave e gli accordi irraggiungibili e si addormentasse vestito. Io e mia sorella eravamo convinti che nostro papà fosse più bravo di Mario Del Monaco. Quando poi un figlio moderno compie 16 anni, i loro papà li accompagnano in discoteca alle 23 e li vanno a prendere alle 4 del mattino con il Suv. I papà di una volta piuttosto che mandarti in discoteca si mettevano a studiare con te i verbi irregolari e il genitivo sassone. Fare i compiti insieme al papà moderno e' molto istruttivo: e' probabile che ti aiuti a comprendere le equazioni, che sappia i fiumi, i monti e la capitale delle Maldive, e che conosca la differenza tra Valentino e Dolce & Gabbana. Se facevi i compiti con i papà di una volta eri bocciato di sicuro. I papà moderni vogliono vestirsi come i loro figli, parlare come loro e vogliono diventare loro amici su Facebook. I papà moderni sono contenti quando i loro figli accettano di essergli amici su Facebook. Ho sentito la nonna borbottare e diceva che o si fa il papà o si fa l'amico. Se i figli moderni chiedono: "Papà, cosa preferisci: la pasta o il riso?", loro rispondono: dipende... Papà, ma tu voti a destra o a sinistra? Dipende... Se i figli domandano se bisogna sempre dire la verità, i papà moderni rispondono: dipende... Ma papà bisogna fermarsi per far passare i pedoni sulle strisce? Dipende... Ma papi, e' vero che fa male farsi uno spinello? Dipende... Papà, ma a te piacciono le donne vero? Dipende... Mio papà, a cui e' sempre piaciuto il risotto, mi ha insegnato cose meravigliose: a fare il presepe, a tifare per l'Inter, a fare il nodo della cravatta, a fare la barba con la lametta, ad andare in bicicletta, a bere un bicchiere di vino tutto d'un fiato, a vestirsi bene la domenica, a essere bravo nel lavoro, a cercare di avere sempre un amico, a portare un mazzo di fiori ogni tanto a tua moglie, a ricordarsi dei nonni e dei nostri morti, perché noi senza di loro non ci saremmo, perché Giacomo e' figlio di Albino il fresatore, che era figlio di Domenico il mezzadro, figlio di Adriano il ciabattino che era figlio di Giuseppe il falegname figlio di Giosue' lo stalliere... Dalla prima elementare alle terza media si fa di tutto per assomigliare e imitare il papà, dai 15 anni ai 22 non lo puoi vedere, fino ai 36 ti e' abbastanza indifferente, verso i 40 ti fa incazzare da morire perché nel frattempo lui ha superato i settanta e se in gioventù aveva il suo bel carattere adesso e' ostinato come tutti gli anziani, dai 42 in avanti riesci a capire quanto sforzo abbia fatto a studiare l'inglese con te e ne provi una tenerezza struggente. Ho cercato tutta la vita di non assomigliare a mio papà e ora invece mi accorgo di essere uguale: me ne sono accorto quando mio figlio l'altro giorno mi ha chiesto come si dice centravanti in inglese.
Link: http://www3.lastampa.it/costume/sezioni/articolo/lstp/446811/
Ognuno la pensi come vuole e tutti difendano la libertà di esprimere l'opinione che non condividono battendosi perchè possa essere espressa...
Mi limito a riportare questa frase "insolita" (per i media), di questi tempi
I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c' è il permissivismo purché ci si volti dall' altra parte.
Lucia Annunziata, [In 1/2 ora, Raitre, 4 marzo 2012]
CONDIVIDO l'affermazione, ma non nel senso di criticare la scelta del cantautore, bensì nell'ipocrisia bigotta della Chiesa che "finge" di non sapere e "sorvola" su un aspetto così fondamentale nella vita di un uomo (l'amore), pur di non affrontare il problema... Mi chiedo se sia questo il modo corretto di commemorare un UOMO PROFONDAMENTE SPIRITUALE e RELIGIOSO quale ha dimostrato di essere Dalla con la sua indimenticabile arte.
Forse abbiamo perso un occasione, oltre ad un grande spirito.
MONTI docet:
"I giovani devono abituarsi all'idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. È più bello cambiare e avere delle sfide."
Mario Monti, 1 febbraio 2012
- NO COMMENT -
E' questo il nome del Movimento APOLITICO, le cui principali attività sono focalizzate su informazione su mafie e antimafia (principalmente attraverso il sito ed i media) e, soprattutto, sulla formazione, sulla diffusione della cultura della legalità e dell'antimafia sociale attraverso la sensibilizzazione dei più giovani in tutto il Paese.
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Centinaia sono già stati gli incontri dalla fine del 2005 ad oggi, principalmente sotto forma di Assemblea d'Istituto ed aree di progetto con gli studenti delle scuole medie superiori, ma anche attraverso seminari di studio proposti all'interno delle Università.
Le iniziative di sensibilizzazione si sono avvalse e possono avvalersi altresì dell'ausilio di giornalisti e magistrati esperti di lotta alla criminalità organizzata nonchè della preziosa testimonianza di familiari delle vittime di mafia.
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Per invitarli nella tua scuola o nella tua universitàContattali. |
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